È morto Calogero Muscarà – Un ricordo di Cosimo Palagiano

Calogero Muscarà è nato a Venezia il 17 ottobre 1929 e si è laureato in Geografia alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Padova nel 1955. Dal 1957 ha compiuto il suo percorso didattico, da assistente, poi libero docente e infine professore ordinario di Geografia economica presso la Facoltà di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. In questa Università ha diretto il Laboratorio di Geografia economica. Ha insegnato anche nelle Università di Padova, Bergamo e La Sapienza di Roma. Ha diretto dal 1979, per un mandato, il Dipartimento di Pianificazione territoriale e urbanistica di quest’ultimo Ateneo. Nel 1996 diede vita ad un Corso di perfezionamento in Sistemi Informativi Geografici, e nel 2002 diresse un  Master intitolato Gis School. Al compimento del 75° anno di età fu nominato professore emerito della Facoltà di Architettura della Sapienza Valle Giulia. Si è spento a Mestre, dove si era ritirato con la famiglia, il 5 novembre 2020.

La sua attività didattica e scientifica è stata notevole, non solo per la pubblicazione di numerosi volumi, curatele, traduzioni, e la codirezione di collane editoriali, come “Geografia e società” della Franco Angeli. Per conto della rivista Ekistics ha curato la preparazione di uno Special Issue on Gottmann (3 voll.). Inoltre, ha edito gli Atti del Convegno su Jean Gottmann organizzato dalla Sorbona in collaborazione con la Société de Géographie de Paris e la Bibliothèque nationale de France (BnF).

Ha fatto parte dei consigli direttivi della Società Geografica Italiana, della Società di Studi geografici, del Comitato dei Geografi Italiani, e dell’Associazione italiana insegnanti di geografia (AIIG). Ha fatto parte del Centro italiano di studi storico-geografici. 

La Società Geografica Italiana e l’Ateneo Veneto lo hanno eletto rispettivamente membro onorario e ordinario. 

È stato responsabile di varie unità operative del Consiglio Nazionale delle ricerche ed ha partecipato ai progetti finalizzati Trasporti e Edilizia. Per il Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica (Murst) ha coordinato la ricerca nazionale sui paesaggi italiani. Ha fatto parte come esperto del Comitato regionale per la programmazione economica del Veneto, del Comitato scientifico del Ministero per il Mezzogiorno per i sistemi urbani, di quello dell’Ambiente per la relazione sullo stato dell’ambiente, di quello della Marina mercantile come componente della Commissione per la salvaguardia di Venezia.

Come componente del Comitato scientifico di Italstat ha svolto diverse consulenze, come quella di responsabile del piano sanitario della provincia di Venezia, per conto del locale Ordine dei medici.

È stato collaudatore della Carta tecnica della Regione Lazio. Ha presieduto le Commissioni di Impatto ambientale per il Nuovo Ospedale di Mestre a Venezia, di Punta Ala, del Ponte sullo Stretto. Ha coordinato il programma Man and Biosphere 11 per la città di Roma dell’UNESCO. Dal 1990 al 2000 è stato consulente scientifico per la geografia della Telespazio, fondando e dirigendo la rivista Sistema Terra dedicata al telerilevamento.  Con Felice Ippolito ha collaborato, per la Bruno Mondadori, alla edizione italiana dell’atlante internazionale MacNelly, e ha fatto parte del Comitato direttivo dell’Atlante SOMEA delle regioni italiane, edito dall’Istituto della Enciclopedia Treccani.

Molte università straniere, come Lione, Losanna, Athens in Georgia, lo State College della Pennsylvania, lo hanno invitato a tenere conferenze e lezioni. È stato visiting professor nella Northwestern University di Boston, nella Sorbona a Parigi, nella Mejij di Tokyo e a Maputo in Monzambico.

Ha presieduto il Working Group on Transport Geography dell’UGI (1980-1988); esperto del Plan Bleu dell’UNEP; ha fatto parte del Permanent Geographical Committee della Geographical Political Science Association; è stato componente del Consiglio Direttivo del Technological Center for Ekisitcs di Atene e presidente della World Society for Ekistics. È stato membro onorario della Societé de Géographie di Parigi.

La sua attività di pubblicista si è svolta curando la pagina economica della rivista Il Mondo, diretta da Arrigo Benedetti, come editorialista del quotidiano Il Gazzettino, come collaboratore delle riviste Nord e Sud, Casabella, Italia Nostra, Il Messaggero, e La Voce Repubblicana, organo del partito Repubblicano Italiano, di cui è stato Consigliere Nazionale.

La molteplice attività didattica, scientifica e civile di Calogero Muscarà non può essere riassunta in questa breve nota di ricordo, anche perché altri potranno commentarla con maggiore competenza di me nelle sedi opportune. 

Conobbi Calogero Muscarà, per gli amici e per me Calì, alla fine degli anni’70, quando era da poco uscito il volume di Arnaldo Bagnasco, Le Tre Italie. La problematica territoriale dello sviluppo. Abbiamo commentato insieme i pregi e le criticità dell’approccio. Intanto Muscarà aveva già pubblicato alcuni saggi sui problemi regionali dell’Italia nell’immediato secondo dopoguerra, come i volumi sulla Geografia dello sviluppo, e La Società sradicata. Quando fu fondato il Dipartimento di Pianificazione Territoriale e urbanistica della Sapienza, del quale era direttore, mi invitò a farne parte. Così ebbi modo di conoscere e intrattenere proficui rapporti di amicizia, oltre che culturali, con eminenti urbanisti, come Lucio Carbonara, Camillo Nucci, Federico Malusardi, Umberto De Martino, Giuseppe Imbesi, Franco Karrer, Vittoria Calzolari, Roberta Strappini, Federico Gorio, Enzo Scandura, Giuseppe Las Casas, i coniugi Cassetti,  e molti altri, che mi onorarono di eleggermi alla carica di direttore per un breve periodo. 

La mia formazione storica classica e filologica di professore quarantenne si incontrava per la prima volta con il mondo dell’urbanistica e della economia politica, rappresentato in quel momento da Calogero Muscarà. Perciò il colloquio era sempre fruttuoso e denso di programmi.

Muscarà si rifaceva alla solida cultura economico-politica di Francesco Compagna e  a quella espressa dalla rivista Nord e Sud. Questa cultura poggiava sulle problematiche territoriali, regionali, federative e urbane, e sul rapporto con l’allora Comunità Europea.

Un altro filone di riflessioni che mi scaturivano dal colloquio con Muscarà era quello della Megalopoli, termine inteso da Jean Gottmann non come grande città, come l’etimologia del termine potrebbe suggerire e ancora suggerisce, ma di un territorio costruito su solide relazioni tra grandi e piccole unità urbane, come nell’esempio della facciata atlantica degli Stati Uniti d’America. Cioè si tratta di una regione-città, segno di una urbanistica matura, diversa da quella della città-regione, in un certo senso meno evoluta.

In Italia l’esempio di regione città venne indicato da Muscarà e altri con l’urbanizzazione della Pianura Padana, contrapposta alle grandi città circondate da centri minori dell’Italia meridionale. Tra queste si interponeva la cosiddetta Terza Italia, che abbracciava parte del Centro e il Nordest, che alla fine degli anni ’70 mostrava una notevole vivacità di piccola imprenditorialità.

Come ho precedentemente scritto, Muscarà si occupò anche di cartografia e di Sistemi Informativi Geografici, perché il territorio e l’ambiente erano alla base delle sue approfondite ricerche.

Commentai alla Società Geografica Italiana, insieme con Giuseppe Dematteis, uno dei suoi ultimi lavori, scritto in collaborazione con Adriano Favaro, dal titolo Il Nordest dopo il NORDEST. Questo argomento era sempre al centro delle sue discussioni e dei suoi commenti.

La mente del Professore era sempre vivace e pronta a suggerire nuove idee e nuovi progetti. Ricordo che aveva in animo di proporre la presenza continua dei geografi nell’interpretare in appositi quaderni i maggiori avvenimenti in Italia e nel mondo, che – come sempre – chiamano in causa la geografia. Ne parlavamo a lungo anche con Attilio Celant in serate moderatamente conviviali, ma un’idea può essere realizzata con il contributo di alcuni entusiasti volontari.

Sono contento per aver avuto il compito di essere stato il primo ad onorare con questa breve nota uno dei grandi maestri della geografia. Alla signora Magda e ai figli Luca e Piero porgo le mie più vive condoglianze. 

Cosimo Palagiano