Resoconti CUN area 11

Di seguito (e in allegato, formato PDF, qui e qui), i resoconti CUN dell’area 11 (del 17, 18 e 19 aprile, e del 20, 21 e 22 marzo) così come pervenuti al Presidente:

Resoconto dei consiglieri dell’Area 11 Chiara Berti, Paolo D’Angelo, Pascal Perillo
17, 18 e 19 aprile 2018

Il Consiglio Universitario Nazionale, in attuazione del mandato ricevuto, ha proseguito, tramite il lavoro condotto congiuntamente in sede istruttoria dalla Commissione speciale “Semplificazione e aggiornamento della classificazione dei saperi” e dalla Commissione permanente “Politiche per la valutazione, la qualità e l’internazionalizzazione della formazione universitaria”, le proprie analisi in merito alla classificazione dei  saperi  e  alla revisione  delle  classi  dei  corsi  di  studio  nel  segno  di un aggiornamento e di una internazionalizzazione dell’offerta formativa.

Per quanto riguarda le classi di corsi di studio, in sede di attività di Aula, è stato condiviso un modello per la loro manutenzione e, ove necessario, la loro trasformazione, utilizzabile anche per la definizione degli obiettivi formativi qualificanti delle nuove classi che, come già annunciato nel precedente InFormaCUN, il Consiglio sta valutando di proporre.

Con riferimento alla classificazione dei saperi, è proseguito il lavoro che aveva già visto la definizione dei raggruppamenti disciplinari, quali nuove entità per l’inquadramento dei docenti e il funzionamento del sistema universitario da un punto di vista del reclutamento e della didattica.

Accanto al sistema dei raggruppamenti disciplinari, ai fini della classificazione e di una miglior descrizione delle attività di ricerca, il CUN ritiene utile identificare un insieme di ‘domini di ricerca’, con contenuti anche trasversali rispetto  alle aree disciplinari,  che costituisca una tassonomia delle aree tematiche  di  ricerca  simile  a  quella definita   dall’European   Research   Council   Panel Structure. L’individuazione dei ‘domini di ricerca’ sarà finalizzata ad attività quali la collocazione e la valutazione dei progetti proposti dai docenti e quelle di valutazione della ricerca. Ciascun ‘dominio di ricerca’ sarà articolato in una serie di parole-chiave che, rappresentando le specificità culturali delle varie comunità di studio, consentiranno a ciascun docente di inquadrare nel modo migliore nel sistema la propria attività di ricerca. Al fine della definizione specifica della classificazione, il CUN favorirà un fattivo confronto con gli attori istituzionali preposti alla gestione delle predette attività.

In riferimento alla nota MIUR del 28.11.2017, il CUN ha approvato la Raccomandazione In merito ai presupposti per i procedimenti di  chiamata dei  Professori UniversitariSi raccomanda  alle sedi istituzionali competenti di chiarire con un apposito atto quale procedura debba essere applicata nei procedimenti di chiamata dei professori universitari. Citando il documento prodotto su “I regolamenti adottati dagli Atenei italiani per le selezioni e per le valutazioni funzionali all’immissione nei ruoli dei Professori di prima e di seconda fascia, ex artt. 18 e 24, co. 6, l. 30 dicembre 2010, n. 240: l’analisi”, nel quale emerge come nel corso degli anni gli atenei abbiano interpretato e applicato il testo dell’art. 24 comma 6 secondo modalità diverse, si sottolinea l’importanza della questione in relazione alla gestione delle procedure di chiamata per l’accesso ai ruoli della docenza e alla carriera dei docenti e ricercatori.

Attraverso l’attività istruttoria della Commissione III, “Politiche per la valutazione, la qualità e l’internazionalizzazione della formazione universitaria”, il CUN ha proseguito l’analisi delle proposte di modifica degli Ordinamenti Didattici e ha espresso pareri in merito.

Nell’ambito delle attività di ordinaria amministrazione, il Comitato di Area 11, oltre ad aver partecipato
ai lavori delle Commissioni Permanenti II (Politiche per la valutazione, la qualità e
l’internazionalizzazione della Ricerca), III (Politiche per la valutazione, la qualità e
l’internazionalizzazione della Formazione universitaria) e V (Politiche per lo stato giuridico e il
reclutamento) e alla Commissione Speciale “Semplificazione e aggiornamento della classificazione dei
saperi”, ha svolto le attività di competenza relative ai riconoscimenti delle corrispondenze di posizioni
accademiche; al riconoscimento del Dottorato di ricerca; alla valutazione dell’equipollenza di titoli esteri
con titoli italiani; ai riconoscimenti di titoli accademici pontifici; ai pareri su passaggi di settore
scientifico-disciplinare e concorsuale.
È stato pubblicato nella GU del 20 aprile 2018 n.92 il DM del 31 gennaio 2018 “Definizione della
nuova classe di laurea magistrale in Scienze Giuridiche”.
L’1 giugno 2018, alle ore 10.30, presso l’Università di Milano-Bicocca (Sala Lauree di Giurisprudenza
Edificio U6, II piano, Piazza dell’Ateneo nuovo, 1 Milano) si terrà il convegno “L’autonomia
universitaria del nuovo millennio” organizzato dall’Osservatorio sull’Università dell’Ateneo.
Il Programma
Prossima sessione (N. 228): 2 e 3 maggio 2018

 

Resoconto dei consiglieri dell’Area 11 Chiara Berti, Paolo D’Angelo, Pascal Perillo

20, 21 e 22 marzo 2018

Il CUN, sulla base del mandato ricevuto, ha esaminato, tramite l’attività istruttoria svolta congiuntamente dalla Commissione speciale “Semplificazione e aggiornamento della classificazione dei

saperi”    e    dalla    Commissione    permanente    “Politiche    per    la    valutazione,    la    qualità    e

l’internazionalizzazione della formazione universitaria”, le criticità proposte dall’attuale sistemazione dei saperi accademici che, in forza di provvedimenti normativi adottati in tempi e per finalità differenti,

risulta articolata su quattro livelli: settori scientifico-disciplinari e relative declaratorie; settori concorsuali e relative declaratorie; macro settori concorsuali; aree disciplinari CUN.

In esito a queste analisi, il CUN ha definito le prime linee portanti di un modello che, pur assicurando la sostenibilità del sistema in tutte le sue funzioni, possa risolvere le principali problematiche esistenti in un assetto nel quale il criterio dell’affinità fra i saperi, collocati nei settori e nelle aree, è stato talvolta superato da ragioni prioritariamente quantitative e possa altresì limitare le aporie conseguenti alle diverse valenze che regole successive hanno conferito ad aggregati immaginati e configurati per scopi differenti.

Il nuovo modello di sistemazione dei saperi vuole essere coerente con il contesto internazionale della ricerca e della formazione universitarie, nonché funzionale a una maggiore flessibilità nella costruzione degli ordinamenti dei corsi di studio, ma pur sempre atto a riconoscere a tutte le comunità di studio le loro specificità e a caratterizzare in maniera culturalmente appropriata i processi per il reclutamento e la progressione nei ruoli.

Allo stato delle elaborazioni sin qui condotte, il modello s’incentra sul “raggruppamento disciplinare”, identificato da un nome e da una sigla, funzionale all’inquadramento dei docenti e riferimento primario per le procedure di Abilitazione Scientifica Nazionale e di reclutamento oltre che per i processi di valutazione della ricerca. Esso sarà altresì l’unità elementare per la definizione degli ambiti disciplinari delle  classi  di  corsi  di  studio,  per  l’individuazione  dei  docenti  di  riferimento  nelle  procedure  di accreditamento dei corsi di studio, per la costituzione dei dipartimenti e dei collegi di dottorato, per le condizioni di accesso ai concorsi per l’insegnamento secondario.

Laddove necessario, potrà avere anche una configurazione interdisciplinare e, come tale, potrà vedere l’afferenza di ricercatori appartenenti a differenti aree disciplinari CUN.

Ogni raggruppamento disciplinare sarà descritto da una “declaratoria”, che illustrerà in maniera sintetica gli aspetti più rilevanti della didattica e della ricerca che lo contraddistinguono. Quando necessario a consentire una migliore definizione delle sue articolazioni scientifiche, esso sarà descritto anche da uno o più “profili” individuati con riferimento all’attività di ricerca. Il profilo costituirà uno strumento flessibile di declinazione scientifica del raggruppamento che ne consentirà, da parte del CUN, più efficaci aggiornamenti in funzione dell’evoluzione dei saperi, senza interferire con i livelli più alti della classificazione.

La caratteristica essenziale del profilo è che esso, eccetto i casi in cui siano previste attività assistenziali, non farà parte dei parametri di inquadramento relativi all’appartenenza disciplinare del singolo docente, ma avrà valenza solo per specifici utilizzi. Potrà ad esempio essere impiegato nelle procedure per il conferimento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale, per i reclutamenti e le progressioni di carriera e nei processi di valutazione della ricerca. Dal punto di vista della didattica, riferimenti espliciti ai profili dovranno essere fatti, ove necessario, nella definizione degli obiettivi formativi specifici degli ordinamenti dei singoli corsi di studio.

I raggruppamenti disciplinari, nella configurazione sin qui definita allo stato delle analisi condotte, potranno essere ulteriormente aggregati, sulla base di affinità culturali, in raggruppamenti più ampi, le cui caratteristiche e funzionalità saranno definite sulla base delle riflessioni e degli approfondimenti che

il CUN sta in proposito effettuando, nel confronto interno fra le quattordici aree disciplinari in cui l’organo attualmente si articola. Questo lavoro, si ricorda, si interseca con quello di manutenzione delle classi di corso di studio e suppone il necessario adeguamento, nei termini che si andranno a precisare, dell’impianto normativo che  oggi  definisce  la  rilevanza  delle  articolazioni  disciplinari  agli  effetti  dell’organizzazione  e  del funzionamento del sistema universitario.

Il CUN attraverso l’attività istruttoria della Commissione III (“Politiche per la valutazione, la qualità e l’internazionalizzazione della formazione universitaria”), ha proseguito l’analisi delle proposte di modifica degli Ordinamenti Didattici e ha espresso pareri in merito. L’analisi si concluderà nel corso della prossima sessione.

Nell’ambito delle attività di ordinaria amministrazione, il Comitato di Area 11, oltre ad aver partecipato ai lavori delle Commissioni Permanenti II (Politiche per la valutazione, la qualità e l’internazionalizzazione della Ricerca), III (Politiche per la valutazione, la qualità e l’internazionalizzazione della Formazione universitaria) e V (Politiche per lo stato giuridico e il reclutamento) e alla Commissione Speciale 4, ha svolto le attività di competenza relative ai riconoscimenti delle corrispondenze di posizioni accademiche; alla valutazione dell’equipollenza di titoli esteri con titoli italiani; ai riconoscimenti di titoli accademici pontifici.

Con il D.M. n.196/2018 è stato istituito un Tavolo tecnico al quale è assegnato il compito di formulare una proposta di regolamento concernente i criteri e i requisiti per l’accreditamento dei corsi universitari a distanza che sarà adottato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.

La Corte dei Conti ha registrato, positivamente, il DM recante la “Definizione della nuova classe di Laurea Magistrale in Scienze Giuridiche” istitutivo della nuova classe di laurea magistrale, perciò di imminente pubblicazione in GU. Si tratta di un provvedimento che colma un vuoto rimasto tale dal 2005, consentendo anche alle Scienze Giuridiche di disporre di un percorso formativo magistrale, del quale era rimasta priva dopo l’istituzione del ciclo unico.

Prossima sessione (N. 226): 3, 4 e 5 aprile 2018