Placetelling

Si è soliti ripetere che l’Italia è una nazione che non riesce a mettere in valore l’immenso patrimonio culturale di cui dispone, a farne un volano di sviluppo economico e sociale, l’elemento sui cui incentrare la propria visione strategica; mentre assai più raramente ci si interroga sulle determinanti, sulle cause ultime di questa incapacità. Se nella tutela del patrimonio culturale il nostro Paese è senza dubbio all’avanguardia, quantomeno sotto il profilo del livello di professionalizzazione degli operatori e delle imprese che vi operano, non altrettanto può dirsi per la sua valorizzazione che rimane – anche a causa di un quadro normativo ed istituzionale ancora oggi largamente inadeguato – un fattore di estrema debolezza, soprattutto in confronto a quanto accade proprio sul piano della valorizzazione in altri Paesi anche meno avanzati del nostro. Le carenze non riguardano solo l’iniziativa pubblica – fortemente limitata da politiche di bilancio sempre più restrittive e dall’incapacità di promuovere una gestione integrata del patrimonio culturale in luogo di interventi limitati nello spazio e nel tempo – , ma anche l’iniziativa privata, troppo spessa inadeguata tanto in termini quantitativi quanto in termini qualitativi, priva cioè di quella connotazione manageriale che è invece una condizione imprescindibile per operare in un contesto sempre più dinamico e competitivo. Il problema di fondo è che le comunità locali di cui l’iniziativa pubblica e quella privata non sono che manifestazioni riflesse, non riesce a cogliere il patrimonio culturale come un’opportunità di sviluppo, anzi, ancora più a monte, come un’espressione della propria identità territoriale. Questa condizione genera infatti un disinvestimento patrimoniale ed affettivo che rende impossibile o eccessivamente onerosa tanto la tutela quanto la valorizzazione delle risorse culturali. Il disinvestimento, a sua volta, nasce quasi sempre dalla scarsa conoscenza del patrimonio e dei valori di cui è portatore; infatti, come è stato spesso sottolineato, il patrimonio per essere oggetto di valorizzazione deve tornare al centro dell’attenzione collettiva.

Al fine di identificare gli elementi chiave dei processi di valorizzazione community involved, con la costituzione del presente gruppo di lavoro AGeI intendiamo elaborare un inquadramento teorico, metodologico e operativo inerente la narrazione dei luoghi, al quale diamo il nome di placetelling (Pollice, 2017). Attraverso il confronto multidisciplinare sul tema e la comparazione tra diversi casi di studio nazionali e internazionali, la nostra ricerca mira a produrre un sistema integrato di conoscenze e pratiche di supporto sia alla creazione di una coscienza comunitaria capace di sostenere i processi di patrimonializzazione e, più in generale, forme di sviluppo endogeno ed autocentrato, sia al rafforzamento dell’attrattività territoriale – turistica, in particolare – a beneficio della comunità locale. Il  placetelling, dunque, deve rispondere a due ordini di finalità:

1) promuovere una descrizione/interpretazione identitaria che nasca dal territorio per il territorio e che possa sostenerne lo sviluppo endogeno e autocentrato nel rispetto dei principi della sostenibilità (narrazione orientativa). La tutela e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale di un territorio non possono che fondarsi sulla sua conoscenza e il racconto è ciò che consente il trasferimento intra e inter-generazionale di  questa conoscenza. Il racconto è anche un modo per orientare o riorientare i comportamenti individuali e collettivi, per renderli coerenti e convergenti in modo da sostenere i processi di cambiamento che investono la scala locale e quella globale: un modo attraverso il quale assicurare la resilienza dei sistemi territoriali e, dunque, la loro capacità di farsi protagonisti attivi del cambiamento, evitando di esserne travolti;

2) promuovere una descrizione/interpretazione che sappia comunicare l’identità dei luoghi a coloro che sono portatori di altre culture, vivono in altri contesti, in modo da accrescere l’attrattività territoriale, spingerli ad entrare in contatto ed instaurare un rapporto empatico con tali luoghi (narrazione attrattiva). Il racconto, dunque, è un modo per costruire «mediazioni» culturali, per gettare ponti tra culture diverse e portarle a dialogare e a contaminarsi reciprocamente.


Attività del biennio 2020-2021

A.1 RICERCA

 

Nel corso del 2021 si è lavorato ad un numero monotematico della rivista geografica GEOTEMA e sono stati pubblicati alcuni lavori scientifici di contenuto teorico e teorico-applicativo riportati nell’elenco successivo, frutto del lavoro di ricerca condotto dagli afferenti al Gruppo AGEI.

I principali filoni di ricerca sono stati i seguenti:

  • Il Placetelling nella valorizzazione turistica dei territori;
  • Il Placetelling come strumento di narrazione geografica dei luoghi;
  • Il Placetelling e la costruzione identitaria dei territori.
  • Cibo e narrazione.

Con riferimento all’ultimo dei temi trattati il gruppo AGEI ha sviluppato nel corso del biennio all’elaborazione di un progetto sul bando PRIN 2020 che è risultato vincitore. Nel progetto verrà analizzato tra gli altri temi il rapporto tra cibo e narrazione.

Elenco pubblicazioni:

 

  • EPIFANI, F. RINELLA, A., RINELLA, F., (2020), Caru patrunu meu sa fatta notte: i canti “resistenti” della tradizione popolare salentina come attrattore turistico esperienziale. In R. Cafiero, G. Lucarno, R.G. Rizzo, G. Onorato Turismo Musicale: Storia, geografia, didattica. Bologna, Patron Editore, pp. 213-221.

 

  • POLLICE, F.; RINELLA, A.; EPIFANI, F.; MIGGIANO, P. (2020) «Placetelling®as a Strategic Tool for Promoting Niche Tourism to Islands: The Case of Cape Verde», Sustainability12, 4333.

 

  • MIGGIANO P., (2020). Il ruolo delle componenti emotive nella narrazione geografica dei luoghi. Un approccio visuale per Gente del Po di Michelangelo Antonioni (1947), Atti del workshop «Emozioni», Dottorato in Human and Social Sciences del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo, pp. 90-105. DOI Code: 10.1285/i9788883051593.

 

  • MIGGIANO P., Riflessioni su un’educazione per il paesaggio attraverso la cinematografia documentaria. In CASTIGLIONI B., PUTTILLI M., TANCA M. (a cura di), Oltre la Convenzione. Pensare, studiare, costruire il paesaggio vent’anni dopo, pp. 413-423.

 

  • POLLICE, F., MIGGIANO, P., (2021). O papel do placetelling® na valorização sustentável do patrimônio arqueológico. In CAMPOS, Juliano Bitencourt; RODRIGUES, Marian Helen da S. G.; LADWIG, Nilzo Ivo; FUNARI, Pedro Paulo A.; OOSTERBEEK, Luiz, Patrimônio cultural, direito e meio ambiente: arqueologia e turismo sustentável (IV). Criciúma, SC: UNESC.

 

  • MIGGIANO P. «Così e non diversamente». Comunicare il territorio attraverso il cinema documentario: uno sguardo sul Rione Traiano di Selfie (A. Ferrente, 2019), in corso di pubblicazione per Bollettino d’Ateneo Università del Salento, Atti del workshop «Comunicazione», Dottorato in Human and Social Sciences del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo.

 

 

 

A.2 CONVEGNI

 

Maggio 2021- Sessione “Sharing the heritage: heritage narratives in the age of social media” nella conferenza tematica IGU “Heritage geographies: policies, uses and governance of the past”. Chair: Antonella Rinella e Fabio Pollice.

 

EUGEO 2021, 8th Eugeo Congress on the Geography of Europe, 28 giugno-1 luglio 2021, Praga. POLLICE, F., MIGGIANO, P., Documentary narration as a territorializing practice.
The case of Stendalì (Suonano ancora) by Cecilia Mangini for a Salento to be told and preserved. 

 

IGU – Heritage Geographies: Politics, Uses and Governance of the Past, 27-28 maggio 2021, Lecce.  MIGGIANO P., E-motional landscapes. A visual experimental study for the Xylella case in Salento, University of Salento (Italy). Presentazione del corto sperimentale realizzato in collaborazione con il Geographisches Institut – Johannes Gutenberg Universität di Mainz.

MIGGIANO P., “Non il folklore […], ma lo spirito”. Le configurazioni della territorialità in Gente del Po (1947) di Michelangelo Antonioni, Convegno internazionale «Forme della spazialità», Convegno internazionale, Bergen, 25-26 agosto 2021.

 POLLICE F., MIGGIANO P., Xanti-Yaca. A proposal of documentary narration for the industrial heritage of the tobacco factories in Salento, V International Conference Industrial Heritage, 23-24 September 2021 – Bucharest, Romania.

 

 

A.3 DIDATTICA

 

Attività laboratoriali di Placetelling® sono state condotte nell’ambito degli insegnamenti di Geografia del Turismo 2 (CdLT.in Manager del Turismo, Università del Salento), Cultura e Sviluppo del Territorio (CdLM in Lettere)

 

A partire dall’a.a. 2022/2023 sarà attivato, presso il corso di laura in Manager del Turismo dell’Università del Salento, un insegnamento dal titolo “Placetelling e attrattività turistica”

 

 

A.4 TERZA MISSIONE

 

  • Notte dei ricercatori 2020: Placetelling® e Cinema: una proposta di gamification per la narrazione del Salento cinematografico.

 

  • Notte della geografia 2021: Webinar 9 aprile 2021, “Volti di sabbia sull’orlo del mare”. Orientarsi attraverso i linguaggi visuali per una narrazione dell’incontro con l’Altro. Geo-cineforum sul docu-spettacolo #39 di A.Lib.I. Teatro.

 

  • Corso di Placetelling tenuto dell’ambito del corso di formazione Slow and Experiential tourism management 4.0 – Conviviality Tourism, organizzato dalla Fondazione ITS IOTA

 

 

B – PROGETTI 2022 -2023

 

B.1 RICERCA

 

  • 2022 – Pubblicazione di un numero monotematico sulla rivista geografica GEOTEMA – Il numero monotematico, integralmente dedicato al Placetelling, si compone di alcuni contributi teorici di contenuto metodologico e di altri contributi in cui vengono riportati i risultati delle attività di ricerca condotte dal gruppo AGEI e da altri ricercatori che sviluppano ricerche affini.
  • 2023 – Pubblicazione di un Manuale di Placetelling – Considerato che a breve vi sarà un insegnamento di Placetelling nell’ambito dei Corsi di Laurea dell’università del Salento e che sta lavorando ad una nuova edizione della Scuola di Placetelling e ad un progetto di Master, si è deciso di scrivere un Manuale di contenuto teorico-applicativo finalizzato a supportare questi percorsi formativi, riportando in esso la riflessione metodologica e le esperienze applicative sin qui maturate.
  • 2022-23 – Pubblicazione di una decina di contributi scientifici su riviste nazionali ed internazionali sul tema del Placetelling.
  • 2022 – La Scuola di Placetelling® partecipa alle attività del progetto Erasmus+ “People, Places, Stories”, di cui l’Università del Salento è partner.

 

B.2 DIDATTICA

 

  • 2022 – Summer School sul Placetelling finanziata con fondi della Regione Puglia e rivolta ad operatori del settore turistico e della comunicazione (Lecce – Giugno 2022)
  • 2022-23 – Presentazione di un proposta di Master universitario di I livello sul Placetelling nell’ambito dell’offerta formativa dell’Università del Salento, anche in collaborazione con altri Atenei italiani.

 

B.3 TERZA MISSIONE

 

  • 2022 – Nell’ambito dell’elaborazione del Piano di Sviluppo della Grecìa Salentina verrà realizzata un’iniziativa volta a coinvolgere la comunità locale in un progetto narrativo teso a recuperare l’identità linguistica di questo territorio come fattore attorno al quale costruire una nuova attrattività turistica.

 

 

COMPONENTI DEL GRUPPO AGEI:

  • Fabio Pollice
  • Elena dell’Agnese
  • Antonella Rinella
  • Federica Epifani
  • Patrizia Miggiano
  • Sara Nocco
  • Stefania Cerutti
  • Cristina Capineri
  • Giulia Urso
  • Girolamo Cusimano
  • Liberata Nicoletti
  • Roberto Morea
  • Giuseppe Piccioli Resta

 

CONVENZIONI/COLLABORAZIONI

 

  • Rete IT.A.CA’
  • Borghi Autentici
  • Apulia Film Commission
  • Geographisches Institut – Johannes Gutenberg Universität di Mainz
  • Società di produzione cinematografica Fluid Produzioni